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Non esistono corpi sbagliati, ma stereotipi da superare

Repubblica, Corriere di Bologna e altre testate sul progetto di Gruppo Trans e Uisp Bologna, QueerFit, fitness per tutte le identità

 

Queerfit, il corso di fitness più colorato e inclusivo procede con le sue attività per tutti e tutte a Bologna, nella palestra Orizzonte benessere, quartiere San Donato/San Vitale: ogni sabato dalle 15.30 alle 16.30 con QueerFit è possibile praticare attività fisica a ritmo di musica con persone transgender, queer e non binarie. Il progetto, di Gruppo Trans Bologna, in co-progettazione con Uisp Bologna e Palestra Orizzonte Benessere, sostenuto dalla Scuola di Azioni Collettive di Fondazione per l’innovazione urbana, invita ad accettare e amare il proprio corpo e quello degli altri, valorizzando le potenzialità della pratica sportiva come mezzo per educare al rispetto delle reciproche differenze.

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L'iniziativa è stata raccontata da Corriere di BolognaQueerfit, primo corso di fitness in Italia organizzato da persone transgender per persone transgender, si pone l’obiettivo di promuovere la salute e il benessere psicofisico delle persone trans, intersex e non binarie riavvicinandole alla pratica sportiva. Il corso, di un'ora a settimana, è gratuito e tenuto da personal trainer di comunità, prevede fondamenti di tonificazione funzionale e ginnastica aerobica a esercizi da svolgere a corpo libero a terra con il tappetino per gambe, glutei e addominali. 

Lo sport, in questo modo, può essere utile alla creazione di ambienti inclusivi per tutte le identità e le unicità, contribuendo alla costruzione di nuove reti di relazioni e allo sviluppo di un senso di appartenenza alla comunità, in un’ottica  di empowerment. QueerFit fonda le proprie radici nella bodypositivity, per invitare ad accettare, valorizzare e amare il proprio corpo, ma anche quello degli altri, intravedendo nella pratica sportiva un mezzo per educare al rispetto delle reciproche differenze.  

"Anche gli spogliatoi sono genderless, senza distinzione di genere. Lo spazio deve essere attraversabile da tutti i corpi e da tutte le identità, deve essere uno spazio di rispetto. QueerFit è un percorso per tutti i corpi, per tutte le identità e per tutte le persone. Il corso vuole valorizzare le differenze in chiave positiva. Ci teniamo a rendere lo sport un posto meno sessista. Ovunque, nei nostri spazi, la persona ha il nome di elezione", racconta Christian Leonardo Cristalli, presidente e fondatore di Gruppo Trans, a Bologna Today, in un servizio di Antonella Scarcella. L'obiettivo è combattere lo stigma, decostruire l’immaginario che vede i trans ancora relegati ai  margini della società. "I linguaggi entrati nell'uso comune vengono usati per perpretare odio verso una categoria di persone. Noi abbiamo bisogno di progetti che rimettano al centro le nostre vite e che non ci lascino al margine. Vogliamo poter esistere ovunque, anche nel mondo dello sport", prosegue. Al centro anche la formazione, per permettere che operatori preparati possano rispondere a tutte le esigenze. "Non esistono corpi sbagliati, ma stereotipi, e noi andiamo oltre", conclude. 

"E' il primo progetto di questo genere in Italia e in Europa, che vuole riavvicinare le persone alla pratica sportiva considerando tutte le difficoltà che possono avere le persone trans. Elimina il disagio del coming out forzato che richiede l'iscrizione in palestra. Il corso si rivolge anche a chi non è allenato e non si sente a proprio agio con il proprio corpo. Qui possono sentirsi liberi di esprimersi", racconta Dario Sebastio, allenatore Queerfit. 

 

L'iniziativa è stata raccontata anche da Repubblica Bologna. Christian Leonardo Cristalli, che ha messo in piedi il progetto per combattere l'emarginazione sociale attraverso uno sport libero da stereotipi legati al genere, ha detto: "Le lezioni sono condotte da personal trainer formati su questi temi e sulle buone prassi da utilizzare. Spesso sono proprio i corpi non conformi allo standard della norma quelli che subiscono più stigma e odio in una società che prevede aspettative molto forti su tutti i corpi".

"Il corso è importante perché abbiamo iniziato un percorso d'accoglienza e inclusione dello sport per tutte le persone di Bologna che si devono sentire pienamente cittadini e cittadine: chi qui e nato, chi qui ci vive e chi qui arriva", dice Roberta Li Calzi, assessore allo Sport del Comune.

 
 
 
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